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Gorgonzola Dop Gran Riserva Leonardi

 

Socio:  Fabio Leonardi

Produttore:  Igor Srl

Zona di produzione: Cameri (No)

Categorie formaggio : Latte vaccino intero, erborinato, caglio di origine animale, stagionatura di almeno 60 giorni

Aspetto fisico ed altre caratteristiche

  • Forma:  cilindrica
  • Peso: 12 Kg
  • Aspetto esterno: Esternamente si presenta con crosta non edibile compatta ed asciutta, caratterizzata da un colore chiaro paglierino.
  • Aspetto interno: La consistenza della pasta al tatto risulta morbida e cremosa, caratterizzata dalle tipiche venature azzurro-verdastre (erborinature)

Cenni Storici:

Nel 1935, nel piccolo paese piemontese di Mezzomerico, in provincia di Novara, Natale Leonardi produceva artigianalmente il Gorgonzola: tipico formaggio italiano famoso per le venature blu, al quale sapeva donare un sapore inimitabile. Lo portava col calesse agli hotel del Lago Maggiore, all’epoca frequentati da nobili che apprezzavano quel morbido formaggio dal gusto leggermente piccante. È in quel paese tra le colline e da “Nonno Natale” che hanno origine la storia, la tradizione e i valori della IGOR, vera forza motrice di un’Azienda che è cresciuta costantemente negli anni, fino a diventare oggi un’industria casearia conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Da allora sono passate quattro generazioni, ma l’amore per la tradizione è rimasto immutato. Le tradizioni ed i valori sono i fattori di successo che alimentano i rapporti con i consumatori, con i partner commerciali, con i dipendenti e con la comunità locale.

Curiosità:

Il Gran Riserva Leonardi, prodotto con latte Certificato Benessere Animale in Allevamento, è medaglia d’oro al World Cheese Awards 2019 ed è certificato Naturalmente privo di lattosio dall’associazione italiana latto-intolleranti “AILI”.

Tecniche di lavorazione

Il Gran Riserva Leonardi segue una lavorazione artigianale: viene prodotto ancora oggi nei caseifici ARTIGIANALI DEL GRUPPO IGOR, dove sapienti mastri caseari lavorano ogni giorno con passione.

Gusto e profumi

L’impatto al palato è deliziante, coinvolgente la dolcezza del latte, la cremosità della pasta, rotonda la sua “burrosità” che stempera la ben dosata salinità e smussa il minimale residuo animale.

Seguendo la traccia delle nobili muffe, ci si inoltra su nuovi ed intriganti percorsi sensoriali, che ci conducono attraverso letti di odorosi  fieni autunnali carichi di essenze ed aromi , riapparendo all’ombra dell’austero castagno con la dolcezza che ne  attenua la leggera astringenza, ci si rituffa, quindi,  in tutti gli odori del bosco d’autunno, del legno di vecchi fienili, di macchie di maturi porcini e di umide grotte. La sapidità invade le  nostre papille, sovrasta la dolcezza e stuzzica quella persistente  vena fungina che scorre nel verde-blu delle striature e, mentre si fanno strada  il piccante ed il calore delle spezie, fino a sfiorare le vette dei sensi, ritorna in nostro soccorso  la persistenza della primordiale dolcezza che tutto rende armonico e seducente.